La Posidonia

Spesso accade, con l’inizio della stagione estiva e balneare, di trovare le spiagge, dopo le ultime mareggiate, coperte da resti di “alghe” che alghe non sono.

Infatti questi resti spiaggiati appartengono ad una pianta marina: la Posidonia Oceanica, endemica del Mar Mediterraneo, dove forma vere e proprie praterie sui fondali fino a circa 40 metri di profonditá.

La Posidonia quindi é una pianta composta da radici (lunghe fino a 70 cm), fusti orizzontali chiamati rizomi, foglie (larghe circa 1 cm e lunghe fino a 80 cm), fiori verdi discreti e piccoli frutti che sembrano olive.

I fiori della Posidonia sono verdi e compaiono in autunno. Sia quelli maschili che quelli femminili, sono raggruppati in infiorescenze, in cima a uno stelo lungo 10-30 cm. La Posidonia non fiorisce ogni anno; sembra infatti che la fioritura richieda temperature estive elevate, superiori ai 25°C.

I fiori possono produrre frutti. Questi frutti hanno l’aspetto di olive verdi e impiegano dai 6 ai 9 mesi per maturare prima di staccarsi e galleggiare sulla superficie dell’acqua, di solito tra maggio e luglio.  Contengono un seme che, in un ambiente favorevole, germoglierà per produrre nuovi piante.

I rizomi, sepolti nel sedimento, si sviluppano in senso orizzontale o verticale a seconda dello spazio disponibile: orizzontale, quando la pianta riesce a guadagnare terreno, e verticale quando rafforza il suo interramento sotto il sedimento.  Questa crescita è molto lenta: solo da 1 a 3 cm all’anno!

Le matte sono il groviglio molto compatto formato da rizomi e radici, i cui interstizi sono riempiti di sedimenti.

Le cosidette palle di mare fibrose (egagropile) sono frammenti di rizomi mescolati con fibre di Posidonia e sabbia che, con il rotolamento dovuto al moto ondoso, assumono una forma arrotondata.

Gli accumuli delle foglie morte di Posidonia depositate dal mare vengono chiamate banquettes; favoriscono la biodiversità e svolgono un ruolo importante nel limitare l’erosione delle spiagge.  Questa protezione avviene grazie al modo in cui le foglie morte si aggrovigliano strettamente.  L’elasticità delle banquettes riduce la forza delle onde e protegge la sabbia che rimane intrappolata sotto. 
Lo stesso avviene in acqua, grazie alle praterie, che dissipano l’energia delle onde quando sono sufficientemente sviluppate (come una barriera corallina) e limitano gli effetti di mareggiate e correnti. 

Nelle coste sabbiose, inoltre, le foglie morte vengono trascinate verso le dune, stabilizzandole e fornendo nutrimento alle piante psammofile che non si svilupperebbero altrove. Le banquettes non andrebbero spostate e il loro ciclo naturale di accumulo e recupero da parte del mare dovrebbe essere preservato.

Le praterie di Posidonia offrono sostegno, riparo, zone di riproduzione e nursery per molte specie.  Vi abitano più di 400 specie vegetali e diverse migliaia di specie animali, cifre impressionanti se si considera che le praterie di Posidonia coprono meno dell’1% dei fondali del Mediterraneo. Grazie ai loro rizomi aggrovigliati, le praterie di Posidonia stabilizzano il fondale marino. Inoltre, intrappolano i sedimenti migliorando la trasparenza dell’acqua. 

Di conseguenza, il valore economico delle praterie di Posidonia per ettaro all’anno è stimato pari a 3 volte quello delle barriere coralline, 10 volte quello di una foresta pluviale e 100 volte quello di un prato terrestre.

La Posidonia è considerata un indicatore della qualità complessiva delle acque costiere.  Il monitoraggio regolare dell’evoluzione delle praterie di Posidonia a medio o lungo termine ci permette di ottenere informazioni sulla qualità delle acque.  Infatti, la pianta regredisce rapidamente in presenza di inquinanti o di fattori di stress meccanico.


Se volete contribuire alla tutela delle spiagge di Posidonia visitate il sito https://www.act4posidonia.eu/it (dal quale sono stati tratti in parte i testi qui esposti) e firmate la CARTA con la quale si invitano tutti gli interessati ad assumere impegni specifici e concreti per promuovere spiagge più naturali, che rispettino il funzionamento degli ecosistemi costieri e la conservazione delle banquettes di Posidonia.

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