La vegetazione

Gariga

A Vendicari possiamo vedere particolari tipi di vegetazione ormai estremamente rari nel resto della Sicilia, e possiamo pure capire, osservando la distribuzione delle associazioni vegetali nei vari habitat, come i fattori ecologici abiotici (clima, suolo, ecc.) agiscono e influenzano quelli biotici, in questo caso la vegetazione.
Tutta la vegetazione presente è tipicamente “mediterranea”: essa mostra i tipici adattamenti a questo clima la cui principale caratteristica è la siccità estiva più o meno prolungata.
In quest’area, caratterizzata da precipitazioni annue intorno ai 400-500 mm e temperature medie annuali superiori ai 18 gradi, la vegetazione più complessa ed evoluta che può svilupparsi spontaneamente, su suoli normali, non è il bosco ma la macchia mediterranea, caratterizzata da specie arbustive adattate all’aridità estiva grazie alle foglie sclerofille, cioé dure e coriacee, che contribuiscono a ridurre le perdite di acqua e il rischio di avvizzimento.

La macchia mediterranea

Si osserva sui terreni derivati dalle rocce calcaree ed è caratterizzata dalla dominanza del Lentisco (Pistacia lentiscus) al quale si associano, in misura minore, altre specie arbustive come il Mirto (Myrtus communis), l’Alaterno (Rhamnus alaternus), lo Sparzio infestante (Calicotome infesta), l’Oleastro (Olea europaea ssp. oleaster), la Fillirea (Phillyrea angustifolia). Essa è ben conservata sui costoni rocciosi o in aree vicino al mare che non sono mai state interessate dall’agricoltura come a Cittadella e tra Calamosche e Poggio dell’Arena, mentre nelle aree coltivate o di abbandono recente essa è presente in prossimità dei muretti a secco, in quanto le attività antropiche ne hanno determinato la degradazione in altri aspetti di vegetazione.
La macchia mediterranea, infatti, in assenza di disturbo tende a chiudersi e a diventare quasi impenetrabile, viceversa incendi frequenti ne provocano il diradamento e l’instaurarsi di altri aspetti di vegetazione, come la gariga, in cui dominano specie basso arbustive che spesso assumono una caratteristica forma rotondeggiante.

La gariga

Esempi di gariga si osservano facilmente a Cittadella, Poggio dell’Arena, tra il Pantano Piccolo e la costa ecc. Le specie più tipiche sono il Timo arbustivo (Coridothymus capitatus) che fiorisce in giugno (il nettare dei fiori fornisce la materia prima per il migliore miele degli Iblei, noto anche nell’antichità) e lo Spinaporci (Sarcopoterium spinosum) dai caratteristici rametti spinosi la cui disposizione ricorda figure geometriche. Quest’ultima specie, ad areale mediterraneo orientale, in Sicilia è presente solo sugli Iblei. In questa vegetazione è frequente anche il Camedrio femmina (Teucrium fruticans), e la Palma nana (Chamaerops humilis), con esemplari di bassissima statura.

Oltre alla macchia mediterranea e agli aspetti di degradazione presenti sui suoli derivati dalle rocce calcaree, sono presenti altri tipi di vegetazione che caratterizzano gli ambienti più peculiari della Riserva come le spiagge sabbiose, le coste rocciose e i pantani salmastri.

L’ambiente sabbioso costiero richiede particolari adattamenti da parte delle piante che vi crescono. La vegetazione, che complessivamente viene detta “psammofila”, si presenta in fasce parallele alla costa. Queste fasce, ognuna caratterizzata da differenti specie dominanti, riflettono essenzialmente la severità dell’influenza marina che diminuisce all’aumentare della distanza dal mare.

Nella prima fascia, in prossimità della riva, non si ha sviluppo di vegetazione ma si osservano spesso foglie morte e altri frammenti spiaggiati della pianta marina Posidonia (Posidonia oceanica) particolarmente abbondante nei fondali antistanti la riserva. A pochi metri dalla riva, in pratica nelle aree bagnate dalle mareggiate invernali, si rinvengono specie annuali come il Ravastrello marittimo (Cakile maritima) e la Salsola erba-cali (Salsola kali). Di seguito abbiamo una fascia caratterizzata da graminacee che con i loro apparati stoloniferi contribuiscono a trattenere la sabbia trasportata dal vento e quindi alla edificazione e al mantenimento delle dune. Sulle spiagge più ampie, come Marianelli, tipicamente si osserva una prima fascia a Gramigna delle spiagge (Agropyron junceum), mentre sulle dune mobili più alte si insedia lo Sparto pungente (Ammophila australis). A queste graminacee si associano altre specie tipicamente psammofile come la Calcatreppola marittima (Eryngium maritimum), l’Euforbia marittima (Euphorbia paralias), il Poligono marittimo (Polygonum maritimum), il Giglio marino comune (Pancratium maritimum), dalla vistosa fioritura tardo estiva. Nelle fasce retrodunali prendono in genere il sopravvento altre specie come l’Ononide ramosissima e il Fiordaliso delle spiagge (Centaurea sphaerocephala) a fioritura tardo-primaverile, la Finocchiella marittima (Seseli tortuosum var. maritimus) in fiore a settembre-ottobre. In assenza di disturbo sulle dune più interne si sviluppa una tipica macchia psammofila a dominanza di Ginepro coccolone (Juniperus macrocarpa), caratterizzato da grosse coccole (impropriamente dette frutti). A questa specie si associa l’Efedra (Ephedra fragilis) dai tipici rami sottili verdi e più sporadicamente altre specie di macchia come il lentisco o la fillirea.
Il complesso di dune di Cittadella dei Màccari, con la sua splendida macchia di ginepro, rappresenta il migliore esempio di habitat costiero sabbioso di tutta la costa ionica siciliana e uno dei più rappresentativi ed intatti della Sicilia.
Il cordone dunale in prossimità dell’ingresso principale della riserva è stato invece danneggiato negli anni ’70 da interventi di spianamento delle dune, prelievo di sabbia e piantumazione di specie esotiche o di altri ambienti come Acacia saligna (Acacia cyanophylla), Acacia orrida (Acacia karoo), Pino d’Aleppo (Pinus halepensis) . e perfino degli Eucalipti.
Anche gli habitat costieri rocciosi di Vendicari formano una stretta fascia, più o meno continua, interposta tra le rocce nude più vicine al mare e la vegetazione di gariga che segue verso l’entroterra. La vegetazione qui è caratterizzata da specie adattate al substrato roccioso e all’influenza della salsedine come il Finocchio marino (Crithmum maritimum) e il Limonio virgato (Limonium virgatum). E’ inoltre presente ma con minore frequenza il Limonio siracusano (Limonium syracusanum) specie endemica del litorale ionico ibleo, facilmente confondibile al non esperto con la specie precedente che è invece molto comune. E’ frequente anche un altro limonio, Limonium sinuatum, dalla vistosa fioritura, che qui cresce spontaneamente ma che spesso viene anche coltivato per le composizioni di fiori secchi.
I pantani salmastri di Vendicari sono uno degli elementi che più caratterizzano il paesaggio della riserva. Le condizioni ecologiche di questi ambienti sono particolarmente severe (umidità e salinità molto variabili) per la vegetazione, che infatti è estremamente specializzata e costituita da relativamente poche specie alofile. Il livello dell’acqua e il tipo di suolo sono i fattori fondamentali nel determinare il tipo di vegetazione alofila osservabile che, anche in questo caso, forma delle fasce che sono facilmente distinguibili solo quando il variare delle condizioni ambientali avviene in modo repentino.
Lo specchio d’acqua dei pantani é interamente occupato oltre che da varie specie di alghe, da piante interamente sommerse a foglie filiformi come l’Erba da chiozzi spirale (Ruppia spiralis), la specie più diffusa presente in tutti pantani; più rara è invece l’Altenia filiforme (Althenia filiformis) che è stata osservata presso il Pantano Grande. Durante il periodo estivo queste piante completamente disseccate formano un caratteristico feltro bianco che ricopre il fondo asciutto dei pantani.
Intorno a questi bacini si osserva una caratteristica cintura di vegetazione, parzialmente sommersa per brevi periodi, a dominanza di alofite arbustive con rami articolati e succulenti. La specie più comune di questi ambienti è la Salicornia glauca (Arthrocnemum macrostachyum), molto meno frequenti sono invece la Salicornia fruticosa (Sarcocornia fruticosa) e la Salicornia radicante (Sarcocornia alpinii) che prediligono aree a sommersione più prolungata come nelle vecchie saline del Pantano Grande.
Altre specie alofile presenti con una certa frequenza sono il Giunco foglioso (Juncus subulatus) e l’Atriplice portulacoide (Halimione portulacoides). Il salicornieto nelle aree a sommersione parziale sporadica, viene sostituito da una vegetazione a dominanza di Enula bacicci (Inula crithmoides), a cui si associano la Gramigna giunchiforme (Agropyron scirpeum) e il Limonio narbonense (Limonium narbonense). Di questa vegetazione esiste una variante nella quale alle specie sopradette si aggiunge, diventando spesso dominante, il Giunco marittimo (Juncus maritimus).
Il lato ovest di tutti pantani, che riceve le acque dolci proveniente dal dilavamento dei suoli o dagli impluvi che convogliano le acque di scorrimento superficiale, presenta una stretta fascia di vegetazione a dominanza di Cannuccia di palude (Phragmites australis) che separa la vegetazione alofila da quella di macchia o dalle coltivazioni che l’hanno sostituita. In posizione più rialzata sono frequenti anche i canneti di Canna domestica (Arundo donax).

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